Preservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile è uno degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG 14) fissati dalle Nazioni Unite e ha tra i suoi obiettivi specifici la conservazione delle aree costiere e marine.
Gli ecosistemi marini costieri ospitano alti livelli di biodiversità, fornendo una serie di funzioni e servizi ecosistemici fondamentali per la nostra società. Nel Mediterraneo questi ecosistemi sono minacciati da una serie di fattori di stress. La pesca eccessiva può trasformare gli ecosistemi rocciosi da uno stato sano, caratterizzato da foreste di macroalghe erette e da un’elevata biomassa e diversità ittica, a uno stato di degrado, caratterizzato da distese rocciose con bassa biodiversità. Il cambiamento climatico può ulteriormente compromettere la struttura e il funzionamento dell’ecosistema, contribuendo all’impoverimento degli habitat, e favorendo la presenza di specie non native.
I partner del progetto sono:
Il progetto
MARECO – Preserving Coastal Marine Ecosystem Functions and Services Under Climate Change Pressure and Overfishing è un progetto finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del programma di ricerca PRIN 2020 e mira a comprendere gli effetti sinergici della pressione della pesca e dei cambiamenti climatici, sulla biodiversità marina delle scogliere rocciose del Mediterraneo e sui servizi ecosistemici ad essa collegati.
Il progetto è suddiviso in 6 work package; il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa è responsabile del work package 5 dal titolo Assessment of Ecosystem Functions and Services mentre gli altri work package sono realizzati da: Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Università degli Studi di Padova e Politecnico di Milano.
Obiettivo e scopo della ricerca
L’obiettivo della ricerca è quello di valutare come le misure di conservazione e gli interventi di mitigazione e di adattamento ai cambiamenti climatici influenzeranno le funzioni e i servizi ecosistemici. In particolare, verranno valutati i seguenti servizi ecosistemici rappresentativi degli ecosistemi rocciosi costieri del Mediterraneo:
- la fornitura di cibo: attraverso l’analisi del settore della pesca professionale artigianale e della filiera del pescato, verrà realizzata una valutazione economica comprensiva del valore delle risorse ittiche;
- la manutenzione del ciclo di vita (nursery): verranno valutati i benefici derivanti dalla funzione di nursery esercitata dalle zone protette;
- la ricreazione e il turismo: attraverso l’analisi di alcuni servizi ricreazionali legati alla fruizione dell’ambiente marino, come le immersioni subacquee e le attività di snorkeling, sarà valutato il valore economico che i turisti attribuiscono ai servizi turistici connessi alla fauna marina.
Lo scopo finale è quello di fornire delle linee guida per migliorare l’efficacia dei processi decisionali che riguardano l’integrazione delle prospettive di conservazione degli ecosistemi delle scogliere rocciose del Mediterraneo, con quelle di sviluppo socio-economico sostenibile costiero.
Area di indagine della ricerca
È stata individuata un’ampia area longitudinale del Mediterraneo, rappresentativa degli ecosistemi costieri rocciosi, che è costituita da sette Aree Marine Protette, distribuite lungo il versante occidentale dei mari italiani:
- Capo Carbonara (CA)
- Costa degli Infreschi e della Masseta (SA)
- Isola di Ustica (PA)
- Plemmirio (SR)
- Portofino (GE)
- Secche della Meloria (LI)
- Tavolara Punta Coda Cavallo (SS)
Target
Per valutare la fornitura dei servizi ecosistemici da parte degli habitat rocciosi costieri del Mediterraneo, vengono analizzate le seguenti attività, che influenzano e che a loro volta, sono influenzate dagli ecosistemi in cui vengono svolte:
- la pesca professionale artigianale: esercita un impatto diretto e indiretto sugli ecosistemi in cui viene condotta, ma allo stesso tempo, i pescatori e i loro prodotti possono rivestire un ruolo qualificante dal punto di vista sociale, economico ed anche culturale nel contesto costiero in cui operano;
- la filiera del pescato: comprende i soggetti che operano nel settore della produzione, distribuzione e trasformazione del prodotto ittico prelevato nelle Aree Marine Protette oggetto di indagine, sono gli operatori economici del commercio all’ingrosso e al dettaglio del pesce, ovvero grossisti e pescherie, nonché i ristoratori;
- le attività turistiche che si basano sull’osservazione dell’ambiente marino: rappresentano le attività che maggiormente vengono influenzate dalla qualità degli ecosistemi marini, dalla loro biodiversità e dall’abbondanza di specie; sono attività come le immersioni subacquee e lo snorkeling, che i sub e gli snorkelers possono svolgere in autonomia, o attraverso visite guidate da operatori specializzati, i diving center.
Strumenti
Alcune informazioni necessarie all’analisi delle attività individuate, sono raccolte per mezzo di interviste, rivolte alle categorie direttamente interessate: pescatori, grossisti e pescherie, ristoratori, diving center, sub e snorkelers.
Per ciascuna categoria è stato preparato un apposito questionario; per sub e snorkelers è disponibile anche una versione in inglese, indirizzata ai turisti stranieri che frequentano le Aree Marine Protette italiane.
Per noi la tua opinione è fondamentale
Per noi è importantissima l’opinione dei giovani: se hai meno di 35 anni e vuoi far conoscere le tue idee su questo tema, compila il questionario online.
L’indagine è rivolta prevalentemente a giovani studenti universitari under 35.
Sono disponibili online anche i questionari rivolti ai sub che hanno fatto immersioni nelle Aree Marine Protette di Costa degli Infreschi e della Masseta (SA), Plemmirio (SR), Portofino (GE) e Tavolara Punta Coda Cavallo (SS).